Cos’è la fluorescenza dei diamanti

Ti hanno da poco regalato uno splendido diamante ma nell’indossarlo orgogliosa hai notato che il tuo anello presenta una fluorescenza e ti sei allarmata? Ecco perché non dovresti.
Come in tanti sanno, il diamante nasce grazie ad una gemma formata dal carbonio che ad alte temperature raggiunge il suo punto di fusione il cui raffreddamento porta appunto alla sua cristallizzazione e dunque formazione, dovuta all’ordine naturale che gli atomi assumono. La bellezza di questa pietra preziosa, dopotutto, è insita proprio in questo fenomeno che alla vista si presenta come un’organizzazione perfetta in grado di ipnotizzare chiunque grazie al suo misterioso gioco di ombre, riflessi e luci.
Come ogni pietra preziosa, anche i diamanti non possono essere tutti uguali: le proprietà dei diamanti possono essere suddivise in carati, chiarezza, colore e taglio, comunemente note come 4C.
La fluorescenza del diamante, invece, non è altro che la luce che alcune pietre producono non appena entrate in contatto con la luce del sole. Le tue preoccupazioni, dunque, sono immotivate: ora ti spieghiamo il perché.
Questo fenomeno, molto raro, indica in realtà che il tuo diamante è più raro rispetto agli altri: questa caratteristica particolare può essere attribuita in una percentuale molto bassa, pari all’incirca al 10%, ed è sinonimo di particolare valore della pietra. Il suo aspetto alternato, infatti, viene mostrato solamente durante l’esposizione al sole.
Proprio per questo motivo la fluorescenza del diamante non può essere considerato come un vero e proprio difetto, bensì come una caratteristica appartenente ad alcune gemme in grado di rendere il tutto ancora più particolare. Il diamante con alta fluorescenza, inoltre, non lo rende diverso dagli altri nelle sue strutture fisiche: non ne cambia la resistenza nè l’integrità rispetto agli altri.